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Visitare Sentiero Natura di San Benedetto

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Si parte dal punto nord di via S. Agata in frazione di Marsan, di fronte al ristorante Sant’Agata dove si apre un piccolo slargo ove si può lasciare la macchina. L’itinerario parte proprio da qui, su strada asfaltata ed in salita verso nord. Dopo un breve tratto si può andare a visitare la chiesetta dedicata alle Sante Apollonia e Agata (di probabile origine longobarda) che sorge su parte collinare a nord-est rispetto al punto di partenza. Altrimenti si segue via S. Agata, sempre su strada asfaltata. Lungo il tragitto si vedono alcuni affioramenti di basalto, che ricordano la presenza della Cava Del Monte Gloso, chiusa nel 2007. L’escavazione serviva per ricavare la roccia di origine vulcanica, di composizione basaltica di colore scuro, quasi nero, dato dalla presenza di vari minerali (tra cui ossidi di ferro e manganese). I ciottoli di basalto venivano impiegati per uso ferroviario, mentre i frammenti più piccoli venivano impiegati per ricoprire strade e piazzali. Dopo circa 100 m la strada diventa sterrata ed in leggera salita. Sulla destra c’è una casa circondata da olivi, mentre sulla sinistra si apre un prato. Procedendo, la strada diventa pianeggiante e poi inizia a scendere fino ad un incrocio di sentieri dove, sulla sinistra, sorge una casa rurale. Si prosegue diritto lungo la strada sterrata: da qui inizia la strada vicinale delle colline di San Benedetto. Dopo la prima leggera salita, si ha modo di osservare più facilmente l’ambiente circostante: collinette abbellite da cipressi o pini, scorci di viali alberati con ciliegi, boschetti di querce, castagni e betulle. Al successivo incrocio, che si trova in prossimità di un grande edificio, è presente una fontana. Da qui si può osservare un vigneto ben tenuto, esteso a gradoni sul versante della collina, al di sotto della casa padronale che occupa la posizione più alta. Dall’incrocio si prosegue verso sud, più o meno in piano per alcune centinaia di metri, fino a raggiungere un’abitazione che ha un maestoso albero secolare nel cortile anteriore: si tratta di uno spaccasassi, o bagolaro, veramente imponente, tenuto con cura dai residenti. In questo punto la strada è un po’ sconnessa e, se si è muniti di carrozzella, bisogna prestare molta attenzione.
Continuando ancora un po’, si godono altri scorci verso ovest: il Castello Superiore e le colline adiacenti fino al loro innesto sul versante dell’Altopiano di Asiago, le conche di Vallonara e di Valle San Floriano fino al ponte Campana, il Monte Miesa che separa le due frazioni di Marostica. Qui è necessario fermarsi e ritornare percorrendo a ritroso il sentiero, data l’impraticabilità del tratto successivo della Strada vicinale di San Benedetto, che diventa sentiero. Il ritorno, comunque, non è meno ricco di soddisfazioni: i paesaggi sono quasi sempre diversi rispetto a quelli osservati all’andata, poiché i punti di vista sono opposti. Ora si ammirano, con occhi più attenti a cogliere le varietà dell’ambiente, i profili delle colline, i viali alberati, i boschetti di pini e di abeti, il fondovalle ricoperto da bosco misto, i panorami della pianura verso sud-est, l’Altopiano di Asiago a nord, il lontano Monte Grappa a nord-est.

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